Questo è il sito cristallizzato a come era il 26 Giugno 2006, giorno in cui la riforma fu bocciata dal popolo Italiano.
Il sito attuale è www.laCostituzione.it


si scrive www.laCostituzione.it ma si legge viva, viva, viva laCostituzione italiana

 

questo sito mi ha convinto a sostenere la nuova Costituzione

Volevo innanzitutto complimentarmi per il sito, mi è stato molto utile e soprattutto rende facile fare la tara delle opinioni e arrivare ai fatti.

Devo osservare però, che la deplorata parte della riforma relativa al premierato mi sembra in realtà un'ottima cosa. Limitando la possibilità di sfiducie costruttive o distruttive, nella maggior parte dei casi questa riforma forzerà il governo e il primo ministro a durare una legislatura, cosa che mi sembra prassi consolidata nel resto del mondo civile.

Se guardo ai paesi più influenti nel mondo attualmente, gli USA e il Regno Unito, per quanto riguarda i primi non credo che nemmeno esista la possibilità per il potere legislativo di far cadere il governo. Nel Regno Unito Blair sta concludento il suo terzo mandato quadriennale, e prima di lui anche la Thatcher governò per tre mandati e mezzo. Nè mi sembra che esistano paesi dalla tradizione democratica più consolidata.

Altri paesi come la Francia e la Germania potrebbero essere portati ad esempio di stabilità, ma della loro situazione sono meno esperto. Non penso sia il caso di approfondire con dotte disquisizioni, nè sono in grado di farlo, i vari meccanismi e contrappesi che questi paesi possiedono per mitigare il potere esecutivo e che non renderebbero possibile un confronto con la situazione italiana. Ciò che conta è la sostanza, e cioè che questi paesi sono governati allo stesso tempo in modo democratico e con stabilità, e io vedo in questo una delle ragioni del loro successo.

Viceversa, io ho sempre visto la facilità con cui cadono i governi in italia come una malattia istituzionale, causata da una costituzione scritta poco dopo la caduta della dittatura fascista e influenzata dalla paura di una possibile ricaduta, e provvista quindi di ogni sorta di meccanismo per frenare e indebolire l'esecutivo.

Mi sembra che ora la democrazia italiana sia abbastanza cresciuta da potersi permettere un regime istituzionale più serio, e che questa riforma vada proprio in questa direzione.

Perciò, se la minaccia principale di questa riforma è un rafforzamento, e questo specifico rafforzamento, dei poteri del presidente del consiglio, mi sembra piuttosto un pregio.

Queste opinioni le possedevo in maniera vaga già prima di approfondire grazie a questo sito, ora sono rafforzate dalla conoscenza dei fatti. Ero invece molto in dubbio sul merito della devolution, ma ora ho potuto constatare come essa sia solo un contentino per la lega e uno spauracchio nelle mani del centro-sinistra da agitare davanti ai cittadini.

Quindi devo probabilmente arrecare una delusione all'autore del sito, perchè mi ha consentito di cambiare opinione sull'unico punto non pienamente condiviso della riforma, e giungere ad un pieno e convinto assenso, tuttavia spero che sia comunque soddisfatto di avere aiutato la mia comprensione.

Per concludere vorrei esprimere un opinione sulla riforma del titolo V del 2001, e su come abbia reso verbosa, complessa e del tutto confusa la ripartizione dei poteri tra stato e regioni, soprattutto se confrontata con la semplicità degli articoli originali, fatta salva la diversità dei contenuti. Non sono pronto a giurare che sia stata un progresso, nè che questa nuova riforma vada a rendere più chiara la situazione.

Andrea

 



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