Questo è il sito cristallizzato a come era il 26 Giugno 2006, giorno in cui la riforma fu bocciata
dal popolo Italiano.
Il sito attuale è
www.laCostituzione.it
Fassino, smentito a Ballarò dall'esperto fatto intervenire dal conduttore, continua a raccontare bugie sulla sanità italiana. Durante la trasmissione di mercoledì 21 giugno Fassino ha fatto la sua arringa sullo sfacelo delle ASL conseguente alle modifiche costituzionali, ipotizzando 20 ASL regionali con prestazioni diverse tra loro che creerebbero diseguaglianze tra i cittadini italiani, distruggendo il concetto di stato sociale.
Fassino, subito dopo, con suo malessere e del conduttore, è stato clamorosamente smentito, e messo in difficoltà per le sue bugie, in diretta dall'esperto chiamato da Ballarò per spiegare le modifiche costituzionali votate dal passato governo ed oggetto di referendum.
La gestione della sanità rimane allo stato con standard per tutti gli italiani che devono essere rispettati da tutte le regioni.
L'organizzazione va in mano alle ASL regionali, che in funzione degli investimenti regionali, e non più con le sovvenzioni statali, gestiscono la sanità regionale.
Purtroppo tutta la sinistra, ove gli interlocutori sembrano la fotocopia uno dell'altro, continua a disinformare i cittadini giocando sul fatto che pochi vanno a leggersi l'intero testo delle modifiche, ove capirebbero che di un meccanismo non si possono cambiare pochi ingranaggi, ma tutti quelli che devono ruotare tra loro, altrimenti la macchina si ferma, come sta accadendo ora con la sanità al sud, che di macchina ha una sola funzione, quella di mangiare soldi agli italiani.
Peccato perchè è tardi per farlo capire a chi legge questo sito.
Tutti, o quasi, ad aver paura di cambiare più di 50 articoli della ostituzione vigente ma nessuno, della sinistra, che con correttezza spieghi un fatto molto semplice:Questo è quanto prevedono le modifiche costituzionali, l'adeguamento di tutto un impianto perchè sia funzionale, altrimenti camminerebbe zoppo. Quando faccio questi esempi, tutti mi dicono che ho ragione, specialmente quando chiedo l'oggetto delle modifiche a più di 50 articoli dell'attuale costituzione, ove il grosso della massa non lo sa e su questo sta giocando sporco la sinistra con le sue bugie di regime.
La verità della sinistra ? Non perdere il potere centrale dello Stato. Questa è la motivazione di base che traspare da ogni argomentazione di qualsiasi interlocutore appaia in TV. Quel che è avvilente, molto, è che le argomentazioni sono identiche tra l'uno e l'altro, facendole sembrare ordini di scuderia, ordini di partito, ordini di una sinistra che vuole mantenere lo statalismo centrale, con tutte le sue sgangheratezze storiche, fallite in altri paesi.
Se è vero che con il Si, per rispetto del voto, dopo è scorretto modificare quanto da riequilibrare, perchè questo non è più scorretto se vince il No, consentendo poi la modifica di quello che gli italiani hanno congelato ? Ricordiamoci che una fetta della sinistra, quella dallo zoccolo duro, ancorata ancora alla storica sinistra che doveva trionfare, quella che sovrappone la bandiera rossa alla bandiera tricolore (non mi è mai andata giù), ha detto che con il No, poi, non si tocca nulla, si rimane con la costituzione attuale, si rimane con l'immobilismo attuale, con il centralismo di stato attuale, con l'assistenzialismo di stato attuale, altro che devolution, modernismo europeo, tutta l'Italia a rimboccarsi le maniche, ecc.
Ascoltiamo bene quanto vien detto dagli esponenti politici e cominciamo a verificare con la nostra testa se è corrisponde al vero quanto da loro asserito, specialmente in questa campagna referendale, che farà la fine di quella sul nucleare, ove hanno raccontato un mare di bugie, nascondendo agli italiani il maggior inquinamento derivato da centrali a gasolio ed a carbone, oltre ai costi per acquistare questi all'estero e per acquistare la mancata energia che non produciamo, tutte fonti di maggiori costi sul prodotto finale, oltre all'IVA al 20% rispetto ai 16 - 14 - 10 di altri stati.
Cerchiamo di scrollarci di dosso il solito "mi fido perchè lo hanno detto loro", per qualsiasi schieramento politico faccia asserzioni che coinvolgono il cittadino in decisioni che condizionano la vita di un paese, oggi non più al passo con il resto delle realtà economiche europee e mondiali.
Giancarlo
24 Giugno 2006
L'organizzazione sanitaria è GIA' in mano alle regioni! Ti dimentichi che le ASL sono regionali e che i ticket li mettono le Regioni? E' di questi giorni che lo Stato impone un aggravio IRPEF alle regioni che hanno sforato il loro bilancio santario. Quindi che ulteriore devolution avremo con la riforma? Nessuna a mio avviso! Continuo a pensare che il vero scopo della riforma non sia la devolution ma l'accentramento dei poteri nelle mani del Primo Ministro.
Io non credo che il meccanismo prodotto dalla riforma abbia tutti gli ingranaggi a posto e quindi non credo che funzionerà bene. In ogni caso è un meccanismo che, se anche fosse oliato e funzionante, non mi piacerebbe per il fatto che accentra troppi poteri in una sola persona. Infatti con la riforma si perde buona parte della separazione tra i poteri in quanto l'esecutivo controlla direttamente il legislativo in un modo che il Presidente degli USA neppure si sogna (Bush non può sciogliere la Camera!)
Per quanto riguarda la presunta paura della sinistra di perdere il potere centrale dello Stato ti faccio notare che da sempre la sinistra governa più le regioni e gli enti locali che non lo Stato. Perciò se lo facesse per proprio interesse la sinistra dovrebbe preoccuparsi più di dare potere alle regioni che non allo Stato. Quindi i casi sono due: o quelli di sinstra sono stupidi oppure non fanno le proprie scelte costituzionali in base all'interesse proprio. Io sono per la seconda ipotesi e tu?
Se comunque ti illudi che queste modifiche siano utili a risolvere i problemi dell'Italia ti invito a leggere quanto ho scritto in "gli slogan del SI e la realtà"
Ciao,
Emanuele
Gentile Emanuele, rispondo alla tua osservazione.
Ma se le regioni hanno già il potere in mano e, come asserisci tu, ed è vero,
la sinistra ne ha il controllo su gran parte del territorio, e non solo
regionale ma anche comunale, perchè ce la prendiamo tanto con il governo, prima
di centrodestra ed ora di centrosinistra?
Di fatto, concretamente, chi è che non funziona ? Il governo che da le direttive o le regioni che non le mettono in atto ?
Ma se le tante regioni sono governate da coalizioni di sinistra, come da te puntualizzato e, ripeto, corrisponde al vero, allora ... non prendiamocela con il governo, dando addosso a quello di centrodestra appena uscito. Anch'io vivo in una cittadina gestita dal centrosinistra, ma l'impulso che l'ha fatta crescere economicamente, l'ha dato la ex DC ed i socialisti. Emanuele, nessuno è perfetto, ma mi è difficile credere a schieramenti politici che al loro interno hanno la falce e martello o la fiamma tricolore. Io credo alle democrazie occidentali, se vogliamo capitaliste perchè il mondo sta in piedi con i soldi e non con le demagogie di partito. Il politico deve far si che la parte economica del paese vada a braccetto con la parte sociale, ma non a tutti i costi perchè i soldi sono dello stato. Fino ad oggi è accaduto questo, ove c'è tanta malasanità e tanto spreco a carico della collettività.
Onestamente, secondo una mia opinione avendo girato un po' l'Europa, tutti corrono per la poltrona, ma i nostri politici fanno meno l'interesse dei cittadini rispetto ad altri e questo è riscontrabile sulle tante cose che non funzionano anche se tanti sono i soldi finanziati. Non c'è un corretto rapporto tra prodotto e qualità. Il prodotto costa molto e la qualità è scadente, in tanti settori della vita pubblica italiana, specialmente se guardo al prodotto in Europa.
Mi sta anche bene che rimanga la gestione centrale, ma questa deve attuare anche un controllo reale sul territorio al fine di inviduare e raddrizzare le storture gestionali esistenti, ed in questo anche i sindacati dovrebbero dare una mano al fine di salvaguardare chi lavora veramente.
La malasanità, oltre a produrre un pessimo servizio per i cittadini, è un costo enorme per tutti noi e, consentimelo non per campanilismo ma per riscontri reali, un costo per chi dal sud si fa curare negli ospedali nel nord. Non può esistere che uno stato permetta questo nei confronti dei cittadini e poi mi si venga a parlare di eguaglianza tra i cittadini stessi.
E' giusto e doveroso che tutti i gestori delle risorse pubbliche italiane si tirino su le maniche eliminando le velocità differenziate dell'Italia, promuovendo lo sviluppo delle risorse locali e da queste attingendo per la gestione dei servizi locali, abbandonando progressivamente la strada delle sovvenzioni che tanto aiutano a non far tirar su le maniche. Responsabilizziamo veramente i nostri governanti, a tutti i livelli e vedrai che l'Italia camminerà meglio. Ripeto, è una mia modesta opinione guardando i fatti.
Sul premierato condivido il tuo pensiero in quanto intravvedo, essendo in Italia, l'ombra di gestioni governative che rasenterebbero, se scappassero di mano, la dittatura. Questo è un grosso neo delle modifiche costituzionali.
Sullo scioglimento o meno delle camere, io sarei più drastico, non darei a nessuno il potere di mantenere in piedi o no un governo in crisi, andrei dritto dritto dagli elettori. Secondo me, trattandosi sempre di uomini, anche il presidente della repubblica non può decidere di mantenere in vita un governo in crisi, come è già accaduto con quelli che sono stati definiti ribaltoni, cambiando di fatto la volontà del popolo.
Nessuno è perfetto Emanuele, ma non si può nemmeno continuare a tutti i costi nel mantenere uno stato di fatto che per gli italiani ha dei costi enormi, specialmente per la parte più produttiva del paese.
Non sono di destra, non sono della Lega, mi andava bene la socialdemocrazia, guardo all'Europa, con invidia nei confronti di chi è economicante attivo anche se la crisi persiste e spero che il nostro paese si svegli, smettendola di fidarsi ad occhi chiusi di quello che raccontano i politici, sforzandosi di perdere un po' del nostro tempo per informarci e capire, guardando anche i nostri vicini come hanno fatto per essere più solidi politicamente, economicamente e socialmente.
Emanuele, a volte basterebbe poco per aprire gli occhi sulle realtà dei paesi che ci circondano, ma molto spesso l'argomento dell'italiano che va all'estero è il cosa ha mangiato e ricorda poco o nulla di come si svolgeva il quotidiano del paese visitato.
Questa è una mia modesta opinione. Poi che il buono arrivi dal centrosinistra o dal centrodestra, basta che sia buono per il nostro paese, sempre che non odori di vecchiume, ne fascista e ne comunista, ma che abbia un buon profumo europeo.
Saluto cordialmente ed auguro un lieto fine settimana.
Giancarlo
24 iugno 2006