Aprile 2011: l' on. Ceroni (PdL) propone di modificare l'art. 1 della Costituzione
Art. 1 | |
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testo in vigore | testo proposto |
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. | L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale |
Al tempo dei poteri assoluti il re (o l'imperatore) assommava nella propria persona il potere di governare lo Stato (potere esecutivo), di fare le leggi (potere legislativo) , e di punire chi non vi ubbidiva (potere giudiziario). La volontà della singola persona sul trono era sopra ogni legge e non doveva render conto a nessuno.
Dalla Rivoluzione Francese (1789), tutte le democrazie liberali si fondano sulla separazione dei poteri, su un loro sano equilibrio e sulla supremazia della Legge rispetto alla volontà di ogni singola Istituzione o persona. In questi Paesi, e quindi anche In Italia, il Parlamento è per definizione la rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale e non c'è certo bisogno di scriverlo sulla Costituzione!
La modifica costituzionale proposta dall'On. Ceroni non si limita ad inserire nella Costituzione una affermazione scontata ma, dicendo che la Repubblica è fondata sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della volontà popolare, vuole piuttosto stabilire che il potere legislativo è superiore agli altri due. Ma mentre è già scritto in Costituzione che il Parlamento prevale sul Governo (che infatti deve godere della fiducia del Parlamento), la novità implicita è che ora anche la Magistratura dovrà sottostare al Parlamento. Vita dura anche per la Corte Costituzionale: con quale legittimità la Corte potrà annullare leggi approvate dal Parlamento, qualora esso fosse riconosciuto essere il titolare supremo della volontà popolare?
Questa modifica è quindi un gravissimo attacco agli equilibri dei poteri previsti dalla nostra Costituzione e tutti sanno che non si può dire democratico un sistema dove un potere prevale sugli altri.
Se la modifica la modifica proposta dall' on. Ceroni sarebbe inacettabile in qualsiasi democrazia liberale, nell' Italia del 2011 sarebbe addirittura disastrosa perchè, grazie alla legge elettorale che ha tolto le preferenze, oggi in Italia noi elettori non possiamo indicare il nostro rappresentante, e quindi il Parlamento è costituito da persone NOMINATE dai capi dei partiti (vedi). Persone che dovendo la loro permanenza in Parlamento, ed anche alla loro eventuale ricandidatura, solo alla benevolenza del Capo, sono legati alla sua volontà.
Non vorrei entrare in polemiche politiche, ma nessun serio discorso può evitare di confrontarsi con la realtà dei fatti e in Italia abbiamo anche dei partiti politici che sono emanazione diretta ed esclusiva del loro fondatore e padrone. Partiti le cui dinamiche decisionali sono o poco o per nulla democratiche e la cui linea politica non è altro che l'emanazione della volontà del capo. È sotto gli occhi di tutti che Deputati e Senatori della maggioranza, anzichè comportarsi come teste pensanti e libere "senza vincolo di mandato" (art. 67 della Costituzione) spesso agiscono da esecutori passivi della volontà e degli interessi personali, economici e giudiziari, del Presidente del Consiglio.
È evidente quindi che se la modifica andasse in porto il titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare, nei fatti non sarà una assemblea costituita di quasi mille rappresentanti del Popolo (il Parlamento), ma bensì una singola persona, colui che ha in pugno la maggioranza dei membri di tale assemblea e cioè il Presidente del Consiglio.
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